In Cassazione una vittoria che dà giustizia

Un difetto di motivazione ha riportato indietro, dalla Cassazione all’appello bis, il processo sulla morte di una bambina di 6 anni, soffocata da un rigurgito mentre dormiva a scuola. Il triste episodio avvenne diciotto anni fa, il 27 aprile del 2004, e finora sia in primo grado sia in appello le richieste della famiglia della bimba erano state respinte. «La vittoria in Cassazione ha portato, dopo tanti lunghi anni, un senso di giustizia a questa terribile vicenda, che ha travolto la nostra famiglia, anche se il vuoto resta e resterà sempre incolmabile», commentano i familiari della piccola, assistiti dall’avvocato Gennaro Esibizione di Perugia. Ma eventuali responsabilità sono ancora tutte da dimostrare. La prossima udienza sarà l’11 ottobre. La bimba, invalida al cento per cento, era stata messa a letto dopo pranzo. A un certo punto l’assistente che se ne prendeva cura si accorse che era in apnea. Ma all’arrivo del 118 per la piccola non c’era più nulla da fare. L’autopsia accertò che un rigurgito le aveva causato un’asfissia fatale. La procura aprì un’inchiesta, che fu archiviata non ritenendo ci fossero responsabilità penali. Ma la famiglia avviò una causa civile, chiedendo oltre un milione di euro di risarcimento. Nel corso del processo, la consulenza d’ufficio dichiarò che il 118 era stato chiamato troppo tardi, altrimenti si sarebbe potuto evitare l’esito tragico. Ma prima il tribunale di Macerata, poi quello di Ancona in appello, non condivisero la ricostruzione, spiegando che la piccola era stata trovata già in fase avanzata di asfissia, e che il personale aveva subito chiamato il 118. Così la scuola e il Comune di Recanati, difeso dall’avvocato Riccardo Leonardi, non erano stati ritenuti responsabili. L’avvocato Esibizione però, per la famiglia, si è rivolto alla Cassazione, rilevando una serie di vizi di contraddittoria, illogica, mancante o apparente motivazione nella sentenza di secondo grado. E la Corte ha accolto il ricorso. I giudici, spiegano gli ermellini, possono discostarsi da una consulenza tecnica, ma devono espressamente indicare gli elementi di valutazione e probatori usati. La sentenza è stata cassata, e gli atti rinviati alla corte d’appello di Ancona. Il Comune di Recanati si è già costituito con l’avvocato Leonardi per l’udienza di ottobre. «La Cassazione – precisa l’avvocato Leonardi – non entra nel merito, ma rileva solo i vizi formali, in questo caso un difetto di motivazione». «Non abbiamo mai smesso di crederci, e la Cassazione ha condiviso la tesi della famiglia – ritiene invece l’avvocato Esibizione –. L’errore delle corti dei precedenti gradi di giudizio fu di omettere la valutazione di un fatto risultante dagli atti di causa e dalla perizia la quale accertava che “il 118 poteva essere allertato in pochi secondi, lo stesso sarebbe intervenuto e sarebbero trascorsi meno di 4 minuti da quando il personale si è accorto del malore della bimba, un tempo sufficiente a garantire la sopravvivenza della piccola“».

QN Giovedì 8 settembre 2022 - Il resto del Carlino 

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